Running & Atletica Leggera nel Distretto Novese

martedì 25 gennaio 2022

I “punti dolci” della vostra zona di frequenza cardiaca

  

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Le corse aerobiche ad "1/4 di sforzo costante" di Lydiard equivalgono al 65-75% dell'intensità Karvonen, che è proprio il "punto dolce" scientificamente dimostrato – utile per l'aumento della capillarizzazione e della densità mitocondriale nelle fibre muscolari a contrazione lenta di tipo I, oltre ad essere esattamente l'intensità giusta per migliorare la capacità del ventricolo sinistro di assorbire ossigeno.


Le corse ad alta intensità aerobica a "3/4 di sforzo" di Lydiard equivalgono al 75-80% dell'intensità Karvonen, nota per stimolare maggiormente la densità mitocondriale nelle fibre ossidative a contrazione rapida di tipo IIA.
Queste fibre sono particolarmente adatte alla produzione e all'assorbimento di lattato ad alta intensità, come nelle gare di mezzofondo - e questo è forse il motivo per cui l'allenatore di John Walker - Arch Jelley, gliele faceva svolgere più volte alla settimana negli step finali della fase aerobica preparatoria, invece di correre incessanti ripetute anaerobiche su distanze di mezzofondo in pista.


I “7/8 di sforzo” di Lydiard equivalgono all'87,5%+ dell'intensità Karvonen, utile per aumentare la densità mitocondriale nelle fibre veloci di tipo IIB – di solito scarsamente popolate, migliorando la capacità di metabolizzare il lattato come carburante.

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sabato 22 gennaio 2022

I PRINCIPI BASE del mio sistema di allenamento - My Own Workout MISSION 💣

 


- Correte a lungo almeno una volta alla settimana per migliorare la resistenza aerobica e il ritmo.

- Correte ancora a lungo durante la settimana - è la legge della specificità che le gare di lunga distanza richiedono lunghe corse di allenamento!

- Bisogna essere "in forma" per "allenarsi". Tempo permettendo, includete anche una sessione in pista, una sessione in collina e una sessione di fartlek/intervalli (breve e intensa) a settimana. Tutte le corse lunghe dovrebbero avere alcuni tratti facili, svelti e impegnativi.

- Il principio hard-easy si trova in ogni buon programma. Assicuratevi di avere dei giorni di recupero (attivo).

- Usate l'ambiente: varietà di location, fondo e percorsi di allenamento.

- Prendetevi cura di voi stessi ed evitate gli infortuni. Mangiate bene. Ogni ora di sonno prima di mezzanotte vale due volte dopo. Allenarsi con un infortunio è una follia.

- Viaggiate leggeri - perdete qualche chilo e limerete molti minuti... dopo!

- Pensate in termini di 1-2 anni di programmazione e partite dalla fine, pensando sempre a come ogni allenamento vi avvicini al grande obiettivo.

- Rispettate il taper (alleggerimento del carico pre-gara) e niente "super sessioni" prima delle grandi gare - tranne quelle che non si sono allenate e vengono decise all'ultimo, perché non si può rifinire nulla!

- Non dimenticatevi di "godervi la vostra corsa e attingere alla motivazione interiore" (Franz Klammer).

- Le lesioni da corsa sono traumi o “overuse” - sovra-utilizzo (dove l'usura supera la riparazione) e la "biomeccanica a catena" significa che il punto dolente spesso non è dove si trova il problema.

- La tendinopatia di Achille è una lesione degenerativa ancora una volta da “overuse”, che può essere prevenuta con lo stretching eccentrico, più il lavoro di forza di glutei, tendini e polpacci.

- Il dolore al tallone/arco plantare tipico della fascite plantare colpisce il 10% della popolazione e il recupero dovrebbe includere lo stretching eccentrico, il needling e il lavoro di forza, ma non gli antinfiammatori.

- Il dolore alla rotula femorale o "ginocchio del corridore" è un dolore alla parte anteriore del ginocchio causato da appoggi del piede da rivedere e tecnica scorretta - ed è spesso causato da una debolezza altrove. Il rafforzamento dei glutei può essere la chiave.

- Un tema comune, ma l'allenamento della forza è la chiave per prevenire gli infortuni in quanto migliora la resistenza dei tessuti e l'economia della corsa. Considerate anche la pliometria (balzi), i i circuiti per migliorare la mobilità / stabilità / equilibrio, e più sonno.

- I programmi di allenamento non dovrebbero stressare eccessivamente il corpo - puntate a questo equilibrio: 80% di corsa lenta / 20% di corsa veloce, cambiamenti graduali, un obiettivo per ogni corsa, e non dimenticate le settimane di riposo e rigenarazione dopo grossi carichi e gare tirate!


Mattia Bianucci Personal Running Coach e Fitness Trainer. Per Info su Programmi di allenamento personalizzati, mi trovate qui:

IG:mattia.bianucci.trainer

mercoledì 19 gennaio 2022

mercoledì 5 gennaio 2022

Come funziona un'ultramaratona?


"Con il termine Marathon Training non indichiamo esclusivamente l'allenamento per la maratona, bensì ci ricorda - a prescindere dalla distanza su cui ci stiamo specializzando, di non trascurare MAI la corsa lunga di durata per la costruzione e il mantenimento del fitness aerobico vitale in termini di longevità atletica".

**ARTICOLO COMPLETO A QUESTO LINK:

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venerdì 31 dicembre 2021

Il Sistema "Marathon Training" VS L'Approccio Ultramaratona [Su Richiesta]

 Buongiorno amici, ma soprattutto Amiche!




Rapidissimo aggiornamento di fine anno per rispondere ad alcune domande inerenti i principi base del Marathon Training nel sistema polarizzato, in contrapposizione ai grandi volumi cumulativi sequenziali presenti in diversi "sistemi" di allenamento impiegati nell'Ultramaratona.

Con il termine Marathon Training non indichiamo esclusivamente l'allenamento per la maratona, bensì ci ricorda - a prescindere dalla distanza su cui ci stiamo specializzando, di non trascurare MAI la corsa lunga di durata per la costruzione e il mantenimento del fitness aerobico vitale in termini di longevità atletica.

Essenzialmente, come mostrato nello schema qua sopra - il sistema Marathon Training Polarizzato pone enfasi sulla modulazione dei carichi e delle intensità nel microciclo settimanale. E' necessario trovare il modo di collocare 3 giorni da destinare alla corsa lunga; cosa si intende per "lunga" è strettamente correlato al livello di forma del soggetto, ma l'obiettivo dovrebbe essere 90 minuti in due giorni infrasettimanali (idealmente il mercoledi e il venerdi) e 2 ore - 2 ore 15 minuti la domenica. Queste corse di durata possono essere in seguito aumentate progressivamente  nel minutaggio, ogni quattro-cinque settimane - raggiungendo la "tripletta" 1h:45'-1h:45'-2h:30', che da molta sicurezza all'atleta sulle sue possibilità sia fisiche che mentali - mantenendolo allo stesso tempo fresco da tutti i punti di vista, come recenti risultati sul campo mi confermano.


L'effetto cumulativo nel sistema polarizzato

Studi dimostrano quanto sia importante, soprattutto in fase di allenamento - salvaguardare l'atleta dalle cosiddette super sessions sia in termini di qualità (rimanere sempre abbondantemente sotto-soglia) che di volume, e a questo proposito - è stato appurato che è cosa saggia mantenere il volume massimo del lunghissimo tra le 2h:45' e non piu' di 3h, al fine di evitare indesiderati danni alle fibre muscolari (registrati in numerosi test e biopsie muscolari su diversi ultramaratoneti). Per tutte queste ragioni, la nostra enfasi è posta sull'accumulo di minutaggio (o chilometraggio) modo equilibrato, modulato, e ben "spalmato" nell'arco della settimana - di ciclo in ciclo.

Sempre in riferimento allo schema qua sopra, i martedi e i giovedi saranno dedicati a sedute molto piu' corte e "secche" dove andremo a targettizzare zone di intensità a 7/8 di sforzo, sempre appunto abbondantemente sotto-soglia; il lunedi sarà invece un "ponticello" di rigenerazione in jog blando tra i 45 e i 60 minuti, mentre il sabato concluderemo il microciclo settimanale con una corsa a media intensità - in lieve progressione da 1/2 a 3/4 di sforzo (da Z3 a Z4 o Z4 a ritmo fisso per gli atleti piu' evoluti).


L'effetto cumulativo senza modulazione nell'Ultramaratona (che mi avete portato all'attenzione)




Mi avete portato all'attenzione vari articoli e interviste in cui l'atleta X o Y menziona: "5-6 giorni di carico (piu' o meno distante dalle gare) da 20km giornalieri per un volume complessivo settimanale di 100-120km", oppure "una mezza maratona al giorno".

Sebbene molti di questi soggetti facciano poi seguire a tali chilometraggi serie di 200 o 500 in pista o su percorso misurato, dal mio personale punto di vista viene appunto a mancare la modulazione/distribuzione dei carichi nell'arco della settimana con questo "modus operandi" e il principio "hard-easy" (un giorno impegnativo seguito da un giorno facile); il feeling è quello di essere sempre sul filo del rasoio a livello fisiologico. Per quale ragione?

Come la qualità a giorni sequenziali non è la scelta tecnica (e fisiologica) ottimale - allo stesso modo non lo è neppure la quantità (i grossi volumi) a giorni sequenziali e, a mio avviso - 20km di corsa per cinque giorni filati rischiano di portare l'atleta (amatore) a:

- overtraining

- overreaching

- mancanza di coordinazione dei sistemi energetici/fibre muscolari

- danni alle fibre muscolari

- stanchezza mentale

- usura da ripetitività (di fatto 5 giorni con 20km tra i 4':30''-4':45''/km, significa seguire una scheda monotona)


Altro inciso importante, parlando ad atleti amatori: non deve assolutamente passare il concetto che nell'arco di un anno, gare di ultramaratona (50-70-100km-24h ecc) possano essere corse nelle stesse quantità delle vecchie "gare serali di paese" tanto amate (se ne correvano 2 a settimana, con la differenza che 5km si recuperano in un giorno e mezzo; 8 Ultra in un anno [si, c'è chi l'ha fatto], senza contare i km in allenamento, presto o tardi vi andranno a logorare dal punto di vista muscolo-scheletrico), tanto in voga in epoche pre-pandemiche, in quanto dal punto di vista fisiologico non è cosi - e molti di voi, stuzzicati dall'idea di provarci, dovete essere ben consci di questo aspetto e usare la testa (e il buonsenso), capendo chiaramente che chi sottopone a questi regimi di allenamento è in generale:

A) Seguito (team, coach, massaggiatori, fisioterapisti, nutrizionisti)

B) Ha molto tempo a disposizione extralavorativo per correre i 20km giornalieri (Voi ne avete? Se la risposta è NO, meglio progettare le uscite di durata in termini di minutaggio)

C) E' un semi-pro (che "arrotonda" con l'attività semi-amatoriale)


Molto recentemente, con un cliente SM50 siamo riusciti a limare piu' di 30 minuti in maratona arrivando da 2 mesi e mezzo di lavoro, proprio utilizzando il sistema "Marathon Training Polarizzato" descritto in questo articolo.


Detto questo, vi auguro Buon Anno, allenamenti intelligenti e tanta felicità!


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Mi alleno Come Il Fumo Negli Occhi per una settimana! Riuscirò ad andare a sacchetto??

  Mattia Bianucci Personal Trainer e Running Coach Mattia Bianucci Allenatore per la Corsa e Istruttore di Nordic Walking Sportivo Mi alleno...