Running & Atletica Leggera nel Distretto Novese: running coach
Visualizzazione post con etichetta running coach. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta running coach. Mostra tutti i post

mercoledì 7 febbraio 2024

TABELLE ALLENAMENTO RUNNING - Volume o Densità? | Mattia Bianucci Personal Trainer per La corsa

Allenamento Funzionale ad Alessandria - Trail Running Coaching



L'Allenamento su misura per te

 

Personal Trainer Per La Corsa


Le tabelle di allenamento per la corsa di durata sono governate da lunghe sessioni di qualità e poco fondo, o da un grande accumulo di fondo aerobico qualificato e piccoli innesti di lavoro a soglia? Qual'è l'interpretazione piu' diffusa oggi? Vediamolo assieme! :D #tabelleallenamentocorsa #personalcoachperlacorsa #personaltrainerperlacorsa

CONTATTI:
IG: mattia.bianucci.trainer



martedì 14 febbraio 2023

RITMO MARATONA: Per quanti minuti è sicuro tenerlo in allenamento?

Running Coach Piemonte - Consulente Sportivo - Preparatore Atletico Sport di Endurance


In questo nuovo video vedremo ancora: -Come si varia un lungo/lunghissimo? -Per quanti minuti mantenere il ritmo maratona in allenamento? -Dove usare un medio variato e per quale estensione? -Il concetto di effetto cumulativo del Sistema Hanson di Marathon Training -Il concetto di Lungo Qualificato #maratona #marathontraining #ritmomaratona **PER CONSULENZA DI ALLENAMENTO E PROGRAMMI PERSONALIZZATI DAI 5KM ALLA MARATONA, ULTRAMARATONA E DISCIPLINE DI TRAIL RUNNING, CONTATTATEMI A QUESTI LINK: https://facebook.com/mattiabianuccitr... https://facebook.com/mjbaner https://mattia-bianucci-personal-trainer-online.business.site/ IG: mattia.bianucci.trainer

sabato 10 dicembre 2022

venerdì 31 dicembre 2021

Il Sistema "Marathon Training" VS L'Approccio Ultramaratona [Su Richiesta]

 Buongiorno amici, ma soprattutto Amiche!




Rapidissimo aggiornamento di fine anno per rispondere ad alcune domande inerenti i principi base del Marathon Training nel sistema polarizzato, in contrapposizione ai grandi volumi cumulativi sequenziali presenti in diversi "sistemi" di allenamento impiegati nell'Ultramaratona.

Con il termine Marathon Training non indichiamo esclusivamente l'allenamento per la maratona, bensì ci ricorda - a prescindere dalla distanza su cui ci stiamo specializzando, di non trascurare MAI la corsa lunga di durata per la costruzione e il mantenimento del fitness aerobico vitale in termini di longevità atletica.

Essenzialmente, come mostrato nello schema qua sopra - il sistema Marathon Training Polarizzato pone enfasi sulla modulazione dei carichi e delle intensità nel microciclo settimanale. E' necessario trovare il modo di collocare 3 giorni da destinare alla corsa lunga; cosa si intende per "lunga" è strettamente correlato al livello di forma del soggetto, ma l'obiettivo dovrebbe essere 90 minuti in due giorni infrasettimanali (idealmente il mercoledi e il venerdi) e 2 ore - 2 ore 15 minuti la domenica. Queste corse di durata possono essere in seguito aumentate progressivamente  nel minutaggio, ogni quattro-cinque settimane - raggiungendo la "tripletta" 1h:45'-1h:45'-2h:30', che da molta sicurezza all'atleta sulle sue possibilità sia fisiche che mentali - mantenendolo allo stesso tempo fresco da tutti i punti di vista, come recenti risultati sul campo mi confermano.


L'effetto cumulativo nel sistema polarizzato

Studi dimostrano quanto sia importante, soprattutto in fase di allenamento - salvaguardare l'atleta dalle cosiddette super sessions sia in termini di qualità (rimanere sempre abbondantemente sotto-soglia) che di volume, e a questo proposito - è stato appurato che è cosa saggia mantenere il volume massimo del lunghissimo tra le 2h:45' e non piu' di 3h, al fine di evitare indesiderati danni alle fibre muscolari (registrati in numerosi test e biopsie muscolari su diversi ultramaratoneti). Per tutte queste ragioni, la nostra enfasi è posta sull'accumulo di minutaggio (o chilometraggio) modo equilibrato, modulato, e ben "spalmato" nell'arco della settimana - di ciclo in ciclo.

Sempre in riferimento allo schema qua sopra, i martedi e i giovedi saranno dedicati a sedute molto piu' corte e "secche" dove andremo a targettizzare zone di intensità a 7/8 di sforzo, sempre appunto abbondantemente sotto-soglia; il lunedi sarà invece un "ponticello" di rigenerazione in jog blando tra i 45 e i 60 minuti, mentre il sabato concluderemo il microciclo settimanale con una corsa a media intensità - in lieve progressione da 1/2 a 3/4 di sforzo (da Z3 a Z4 o Z4 a ritmo fisso per gli atleti piu' evoluti).


L'effetto cumulativo senza modulazione nell'Ultramaratona (che mi avete portato all'attenzione)




Mi avete portato all'attenzione vari articoli e interviste in cui l'atleta X o Y menziona: "5-6 giorni di carico (piu' o meno distante dalle gare) da 20km giornalieri per un volume complessivo settimanale di 100-120km", oppure "una mezza maratona al giorno".

Sebbene molti di questi soggetti facciano poi seguire a tali chilometraggi serie di 200 o 500 in pista o su percorso misurato, dal mio personale punto di vista viene appunto a mancare la modulazione/distribuzione dei carichi nell'arco della settimana con questo "modus operandi" e il principio "hard-easy" (un giorno impegnativo seguito da un giorno facile); il feeling è quello di essere sempre sul filo del rasoio a livello fisiologico. Per quale ragione?

Come la qualità a giorni sequenziali non è la scelta tecnica (e fisiologica) ottimale - allo stesso modo non lo è neppure la quantità (i grossi volumi) a giorni sequenziali e, a mio avviso - 20km di corsa per cinque giorni filati rischiano di portare l'atleta (amatore) a:

- overtraining

- overreaching

- mancanza di coordinazione dei sistemi energetici/fibre muscolari

- danni alle fibre muscolari

- stanchezza mentale

- usura da ripetitività (di fatto 5 giorni con 20km tra i 4':30''-4':45''/km, significa seguire una scheda monotona)


Altro inciso importante, parlando ad atleti amatori: non deve assolutamente passare il concetto che nell'arco di un anno, gare di ultramaratona (50-70-100km-24h ecc) possano essere corse nelle stesse quantità delle vecchie "gare serali di paese" tanto amate (se ne correvano 2 a settimana, con la differenza che 5km si recuperano in un giorno e mezzo; 8 Ultra in un anno [si, c'è chi l'ha fatto], senza contare i km in allenamento, presto o tardi vi andranno a logorare dal punto di vista muscolo-scheletrico), tanto in voga in epoche pre-pandemiche, in quanto dal punto di vista fisiologico non è cosi - e molti di voi, stuzzicati dall'idea di provarci, dovete essere ben consci di questo aspetto e usare la testa (e il buonsenso), capendo chiaramente che chi sottopone a questi regimi di allenamento è in generale:

A) Seguito (team, coach, massaggiatori, fisioterapisti, nutrizionisti)

B) Ha molto tempo a disposizione extralavorativo per correre i 20km giornalieri (Voi ne avete? Se la risposta è NO, meglio progettare le uscite di durata in termini di minutaggio)

C) E' un semi-pro (che "arrotonda" con l'attività semi-amatoriale)


Molto recentemente, con un cliente SM50 siamo riusciti a limare piu' di 30 minuti in maratona arrivando da 2 mesi e mezzo di lavoro, proprio utilizzando il sistema "Marathon Training Polarizzato" descritto in questo articolo.


Detto questo, vi auguro Buon Anno, allenamenti intelligenti e tanta felicità!


https://facebook.com/mattiabianuccitrainer

https://facebook.com/mjbaner

IG: mattia.bianucci.trainer


martedì 23 novembre 2021

ALLENATORE Running e Preparatore Atletico - Maratona, Ultramaratona, Ultra Trail

 

**Gerarchia dei bisogni di allenamento per l'ultramaratona**
Dalla base della piramide fino in cima:
-Volume totale del carico di allenamento
-Riposo adeguato
-Un'alimentazione sana, per lo piu' di origine vegetale (periodizzata a seconda del fabbisogno allenamento/gara specifico)
-Allenamento ad alta intensità e distribuzione dosata dell'intensità di allenamento
-Costruire un Team
-Addestrare l'intestino
-Allenarsi su fondo gara-specifico
-Allenare la tenacia, la “durezza mentale”, il focus e il “Nous”
-Periodizzazione annuale dei cicli di allenamento
-Periodizzazione delle fasi di allenamento
-Rifinitiura e miglioramento degli stimoli di allenamento gara specifici
-Alleggerimento dei carichi
*Allenamento Olistico:
Raramente gli atleti raggiungono prestazioni straordinarie solo grazie all'allenamento fisico. Portare un/a atleta sulla linea di partenza con la migliore condizione possibile è estremamente importante, ma non è tutto. Per realizzare il suo pieno potenziale, bisogna portarlo/a al giorno della gara con “un pacchetto completo” di strumenti mentali, fisici ed emotivi, in modo tale che sia il più preparato/a possibile ad affrontare la natura imprevedibile degli sport di endurance. Il suo giorno migliore non accade perché ha i valori di VO2max più alti o perché ha ottimizzato l'ossidazione dei grassi; accade perché si è preparato/a per qualsiasi evenienza una gara di questa natura possa presentare e si sente pronto/a a piu' livelli.

Persona Coach e Istruttore di Atletica Leggera/Podismo in Provincia di Alessandria. Per Programmi di Allenamento personalizzato, contattatemi a questo link:
IG: mattia.bianucci.trainer



sabato 6 novembre 2021

L'Allenamento guidato dal Sistema Aerobico - Marathon Training System 💊

L'allenamento aerobico è il modo più sicuro e intelligente di allenarsi per qualsiasi atleta che desideri correre al meglio su distanze che vanno dagli 800m fino alla maratona. Molti atleti si allenano duramente ma non raggiungono il proprio potenziale in quanto loro, o i loro allenatori, scelgono di ignorare i principi aerobici fondamentali del
marathon training e il concetto di "costruire la base". Di conseguenza si dirigono nella direzione sbagliata, imparando sulla propria pelle e continuando a non raggiungere gli obiettivi prefissati. Spingere i limiti aerobici di lunga durata (in modo sicuro, ben dosato [max entro le 3h di estensione in singole sedute], progressivo e personalizzato) è il miglior consiglio che un allenatore possa dare a un atleta.

L'allenamento guidato dall'aerobico, che implica lo stare pazientemente a macinare minuti e km sulle gambe - non porta a risultati immediati, ragion per cui, sovente, viene trascurato a favore di intensi allenamenti anaerobici (o workout). Lo sport è disseminato di giovani promesse che scompaiono una volta terminate le scuole superiori, oppure continuano senza piu' eccellere, in quanto spremuti prematuramente.

L'efficienza cardiaca generale si sviluppa nel corso di molti anni attraverso la corsa di durata (o comunque l'attività di endurance) a livelli appropriati di intensità su una base progressiva, che permetta al corpo di adattarsi e rispondere adeguatamente allo stress posto su di esso.
L'adattamento progressivo porta senza soluzione di continuità ad un miglioramento della “velocità di crociera” in allenamento, che a sua volta conduce a prestazioni di alto livello.

Quindi cosa possiamo portarci a casa da questa pillola?

Che la stratificazione costante dello stress e la possibilità per il corpo di assorbire e adattarsi a tale stress, rende davvero chiaro quale dovrebbe essere l'obiettivo dell'allenamento nella corsa di durata/endurance.

ISTRUTTORE DI ATLETICA LEGGERA, RUNNING COACH, PERSONAL TRAINER in Provincia di Alessandria

Per Programmi di Allenamento personalizzato, contattatemi qui:

https://facebook.com/mattiabianuccitrainer

IG: mattia.bianucci.trainer 


sabato 30 ottobre 2021

QI GONG: La Respirazione Dan Tian: Connettersi al centro

Secondo appuntamento con gli approfondimenti sulle tecniche respiratorie, buona lettura!


Articolo originale tratto da www.acufinder.com: "Dan Tian Breathing: Connecting to the Center" di Lee Holden.
Traduzione in italiano: Mattia Bianucci Trainer


Cosa significa essere centrati? in termini di Qi Gong, significa avere energia al centro del corpo. Il centro è chiamato Dan Tian, ovvero "campo dell'elisir", un luogo in cui immagazzinare energia. Pensate al Dan Tian come ad un serbatoio e un posto in cui risiede la forza interna; esso è localizzato nella parte bassa dell'addome, tra l'ombelico e l'osso pubico e corrisponde alle funzioni fisiche della digestione, evacuazione e riproduzione. Psicologicamente esso funziona in modo da darci un senso di stabilità ed equilibrio ed è anche fonte di energia per l'attività fisica, la vitalità sessuale e la forza interiore.


Quando una persona è connessa al suo centro, non solo si ritrova ad avere maggiore energia fisica e vitalità, ma è anche più stabile a livello emozionale. Immaginate se lo stress e i continui alti e bassi della vita non vi influenzassero o buttassero giù. Immaginate di non sentirvi pressati e messi fuori equilibrio dalle persone nella vostra vita, dalle relazioni lavorative a quelle familiari. Quando siete centrati, queste sfide non vi influenzano negativamente; avendo energia al centro, le risorse dentro di noi accrescono sensibilmente.


Esercizio: Respirazione Addominale Profonda (Respirazione Dan Tian)


1. Sedetevi su una sedia con la schiena dritta e portate entrambe le mani sopra la parte bassa dell'addome.

2. Inspirate ed espirate dal naso. Respirare dal naso aiuta a sviluppare maggior "qi" (Chi) dall'aria.

3. Espirate appieno per pulire i polmoni. Durante la respirazione "normale" di solito espiriamo solo il 40% di aria, il che lascia poco spazio per fare respiri profondi, Perciò, al termine dell'espirazione, provate a buttare fuori un pò più d'aria.

4. Poi, inspirate fino portare l'aria nella parte bassa dell'addome in modo da dilatare la pancia. Ciò permette al diaframma di rilassarsi e all'aria di muoversi all'interno delle aree più profonde dei polmoni.

5. Ancora, espirate e "strizzate" fuori l'aria dalla parte bassa dell'addome.

6. Poi, fate un respiro lento, profondo e pieno fino alla parte bassa dell'addome.

7. Durante questo esercizio di respirazione, mantenete il petto rilassato.

8. Visualizzate una sfera di energia dorata, come un piccolo sole, crescere nel vostro Dan Tian. Con ogni respiro osservate questa luce diventare sempre più splendente.

9. Fate pratica con l'esercizio almeno dai 3 ai 5 minuti (10 minuti è l'ideale). Nell'arco della giornata, fate uno o due respiri Dan Tian per ricaricare la vostra energia interna.

10. Buon divertimento!

#biocorrendo #biocorrendoclassifiche2021 #biocorrendofoto #biocorrendocalendario2022 #biocorrendofidal #genovadicorsa #atleticanovese



venerdì 22 ottobre 2021

RUNNING: Superare l'assuefazione alle gare (Il significato di OVER-RACING) 💊



Quanto spesso dovrei gareggiare?" Questa domanda non ha una risposta univoca, in quanto il programma gare ottimale di un podista dipende da tanti fattori diversi: distanza di gara, forma fisica, esperienza, disponibilità di gare, aspettative, obblighi verso la squadra di appartenenza e/o preferenze personali. Troviamo quindi soggetti che gareggiano 30 volte all'anno su strada, pista e sentieri, mentre altri che fanno in media una gara su strada al mese. Un atleta delle scuole superiori o del college (USA), può gareggiare anche in tre meeting settimanali a metà stagione, mentre un maratoneta keniota del calibro di Eliud Kipchoge, tende a lasciare i suoi percorsi preferiti di allenamento per gareggiare ai massimi livelli solo una volta ogni sei mesi.

Determinare un calendario gare ottimale è fondamentale per massimizzare il proprio potenziale di corsa sia a breve che a lungo termine. Tuttavia si osservano sempre più podisti, paradossalmente anche seguiti, che corrono troppo piuttosto che troppo poco: il campioncino cadetto che corre ogni doppio meeting "per la squadra" e non ha più nulla da dare sul finale di stagione, il podista su strada alle “prime armi” che si intossica di Personal Best e corre ogni fine settimana (o più), gli atleti senior e master evoluti che cercano un rapido guadagno (arrotondamento) finanziario rispondendo presente alle “gare a invito”. Il sovrallenamento può arrivare all'improvviso, quasi di soppiatto: le prestazioni calano improvvisamente – e ci si ritrova sulla linea di partenza completamente privi di energie e disinteressati al potenziale risultato. A differenza del sovrallenamento, che si può riconoscere e gestire in privato, l'over-racing può essere un fallimento molto pubblico e, più spesso che no, accade proprio quando ottenere risultati conta di più.

La chiave per evitare l'over-racing (concediamoci di tradurre il termine come “sovra-gareggiare”), naturalmente, è un'oculata e saggia pianificazione. Non c'è proprio altro modo per periodizzare al meglio i fondamentali cicli di carico, rifinitura/coordinazione dei sistemi energetici, picco di performance/mantenimento, recupero/rigenerazione – definendo di conseguenza un programma gare personalizzato (comprese le intensità di sforzo gara specifiche). Prima si cerchiano in calendario le gare target - poi si lavora “a ritroso” - idealmente accumulando almeno un blocco trimestrale di allenamento. Affinate la vostra intelligenza atletica per arrivare a capire come gestire e impostare le gare/garette secondarie (di avvicinamento), approcciandole alla stregua di allenamenti di qualità. (Concetto facile da scrivere, ma per esperienza molto piu' complesso da inculcare e far mettere in pratica).


Se correte per una squadra, il vostro allenatore DEVE aiutarvi in ogni modo ad evitare l'over-racing. "Se gareggiate tre volte a settimana per sei settimane, è troppo", dice Tom Fleming, allenatore di ragazzi e ragazze che corrono alla Montclair Kimberley Academy nel New Jersey ed ex maratoneta da 2:11. "È compito del vostro allenatore progettare al meglio il programma di lavoro e mantenere una linea decisa, non importa quanto l'atleta implori di correre ogni gara in calendario o meeting in pista. Il runner deve prendere coscienza che il recupero fa parte dell'allenamento, comprenderne realmente l'importanza psicologica e fisiologica e conservare energie per quegli eventi target sopra menzionati". Fleming non è un sostenitore del “migliorare utilizzando le gare”, a qualsiasi livello. "Con un pettorale sulla canotta, state gareggiando", afferma.


Gli atleti post-universitari (USA) possono fare l'errore non solo di gareggiare troppo spesso, ma anche di estendere eccessivamente la stagione agonistica, con gli onnipresenti circuiti di corse su strada non strutturati. Si ritorna dunque a “martellare” sul discorso della periodizzazione (dove l'allenatore può e deve aiutare) talvolta venendo a compromessi con il costante richiamo/tentazione del premio in denaro/gara a invito, (un “fattore sabotante” preso in condiderazione da amatori evoluti e semi professionisti). Il Master Coach Jack Daniels ci ricorda di porgerci una domanda pre-gara molto importante: Perchè sto facendo questa gara? Cosa ne ricavo? (In senso lato)
Se non siete in grado di rispondere adeguatamente a questa domanda, qual'è lo step successivo? I runners di club/squadra dovrebbero consultarsi con il loro allenatore, e pianificare un periodo di tempo lontano dalle gare, se possibile - anche una settimana può aiutare, asservendo al ruolo di “detox”.


Molti atleti che seguo, aperti e ricettivi a comprendere il valore di queste “golden rules” in tema pianificazione dell'allenamento e del calendario gare – hanno capito e stanno capendo che la soluzione/risposta è quella di “staccare la spina” dalle gare finche la scintilla non torna... la cosa bella è che torna sempre!


Per programmi di allenamento personalizzato potete contattarmi in privato a questo link:

https://facebook.com/mattiabianuccitrainer

IG: mattia.bianucci.trainer


Personal Running Coach e Fitness Trainer

Alessandria, Novi Ligure, Gavi, Tortona, Casale Monferrato, Acqui Terme

https://www.google.com/maps/d/edit?mid=1sLImF3nba2awTNocQHepUYCjacroWIAf&usp=sharing

https://www.google.com/maps/d/editmid=1FMLDlExkL3uPCj2Z_y6FvwAlWyhXzHFP&usp=sharing 


#biocorrendo #biocorrendoclassifiche2021 #biocorrendofoto #biocorrendocalendario2022 #biocorrendofidal #genovadicorsa #atleticanovese

domenica 10 ottobre 2021

VERTICAL MOTTARONE - Omegna: Reportage fotografico + Mini Video

Buonasera amici ma soprattutto Amiche del Distretto Novese e non!

Quarto Vertical stagionale portato a casa stamattina in quel della splendida Omegna sul Lago d'Orta, ai piedi del Mottarone (dopo Briga Novarese e San Maurizio d'Opaglio). Anno sperimentale questo 2021 finora, in cui mi sono lanciato - e continuo a farlo, su gare di Trail/Mountain Running e Sky Race, per capire fin quanto possono essere flessibili le tecniche Nordiche un tantino scellerate in ambito agonistico, con il progetto "Sbacchettatori Seriali".

Per ovvie ragioni tecniche, al momento sto trovando i Vertikal K ottimi per divertirsi con lo stile Ski Walking sia in doppia che in alternato - pero' piu' sulle gare a cronometro (un partente ogni tot secondi) che in quelle "mass start", dove il rischio è sempre quello di ritrovarsi "imbottigliati" nei sentieri in "single track", perdendo parecchi secondi.

In conclusione, 4,8km di sviluppo (sebbene il dispositivo indichi 4000m) per 1200m D+ terminati in 1h:06':47'' molto faticosi, anche considerando le temperature insolitamente primaverili della giornata odierna. Fatica che è stata abbondantemente mitigata da alcune vedute spettacolare sia durante l'ascesa che soprattutto nelle fasi di rientro a Omegna.

Alcuni di questi panorami potete gustarveli nelle galleria fotografica qua sotto, insieme ad un mini video.


Buone sbacchettate a tutti!


















PER LEZIONI DI NORDIC WALKING SPORTIVO E SKI WALKING POTETE CONTATTARMI A QUESTO LINK: https://facebook.com/mattiabianuccitrainer



giovedì 5 agosto 2021

IL METODO BUTEYKO: Introduzione (Riaddestramento Respiratorio)

  

(Fonte: www.buteyko.it)
Premessa: chi era il Dr. Buteyko?


Konstantin Pavlovich Buteyko è nato nel villaggio di Ivanitsa, vicino a Kiev, il 27 gennaio 1923.
Iscritto al Politecnico di Kiev fino a che i suoi studi non furono interrotti dalla seconda guerra mondiale, al suo rientro dalla guerra   si iscrisse alla Facoltà di medicina dell'Università di Mosca, dove iniziò a lavorare nel gruppo di terapia clinica guidato dall'Accademico Evgeniy M. Tareiev.
Nel corso di questo lavoro gli venne dato l'incarico di controllare i ritmi respiratori dei pazienti, ed egli passò centinaia di ore ai loro capezzali, ascoltandone la respirazione, ed osservò che la morte dei malati era sempre preceduta, con notevole anticipo, da un aumento della intensità della respirazione. Tanto che egli divenne in grado di predire, con stupefacente precisione, l'avvicinarsi della morte in base a quest'unico sintomo, e decise di dedicare i suoi futuri studi e ricerche a questa tematica.
Dopo la laurea con lode in medicina, Buteyko continuò a sperimentare. Egli stesso soffriva  di pressione elevata e spesso se ne era chiesto il motivo. Misurò i livelli di anidride carbonica (CO2) nel suo corpo e notò che erano più bassi del normale: era noto che una respirazione eccessiva diminuisce i livelli di CO2 nel corpo e pensò che se il suo basso livello di CO2 era causato da un eccesso di respirazione allora, correggendo il suo ritmo respiratorio avrebbe potuto correggere anche il basso livello di CO2.
Buteyko controllò e ricontrollò la sua teoria sui pazienti. Misurando i modelli respiratori di persone che soffrivano di asma, angina ed altre malattie constatò  che tutti quanti soffrivano di un eccesso di respirazione (iperventilazione). Ed ogni volta, riportando la respirazione a modelli normali, il livello di CO2 nell'organismo aumentava e gli attacchi di asma o di altre malattie svanivano. Quando i pazienti tornavano ai modelli respiratori precedenti, gli attacchi riprendevano. Buteyko si rese conto allora di aver effettuato, in modo quasi casuale, una scoperta   in grado di rivoluzionare il mondo della medicina.
A seguito di ulteriori ricerche Buteyko pose le basi teoriche della sua tesi: l'iperventilazione causa un esaurimento delle riserve di anidride carbonica, e i livelli bassi di anidride carbonica nell'organismo provocano delle contrazioni dei vasi sanguigni ed una mancanza di ossigeno nei tessuti. Ciò provoca tutta una serie di meccanismi di difesa messi in azione dall'organismo; questi meccanismi di difesa vengono capiti male, etichettati come malattie e combattuti.
In questa ricerca Buteyko venne peraltro a conoscenza di alcuni esperimenti i cui risultati sostenevano la fondatezza della sua tesi.
Nel 1958-59 Buteyko riuscì ad aprire un laboratorio di diagnostica funzionale presso l'Istituto sperimentale di Biologia e Medicina del ramo siberiano dell'Accademia delle Scienze dell'Unione Sovietica e poté effettuare degli studi clinici su 200 persone, sane ed ammalate. 
Nei successivi 10 anni di lavoro presso l'Istituto, Buteyko ed i suoi collaboratori riuscirono ad investigare a fondo le funzioni basilari dell'organismo umano, (sano o ammalato) , tra cui quella respiratoria.
Più di 200 specialisti medici vennero addestrati nel laboratorio, la maggior parte dei quali aveva tra l'altro sofferto di malattie varie da cui erano guariti grazie alla scoperta del dr. Buteyko. Le statistiche ufficiali dimostrano che fino al 1967 furono trattati con successo presso l'Istituto più di 1000 pazienti che soffrivano di asma, angina e altre malattie. 
Nel 1968, a seguito di pressioni anche da parte della stampa i a favore del metodo del dr. Buteyko, venne condotta una sperimentazione ufficiale che si concluse a Leningrado all'Istituto di Pneumologia sotto la guida dell'accademico Uglov.  
Del gruppo di 46 pazienti che parteciparono a questa sperimentazione ufficiale, 44 (il 95%), vennero ufficialmente riconosciuti come guariti. I restanti 2 pazienti, anche se non guarirono, mostrarono un miglioramento. Alcuni dei pazienti erano guariti contemporaneamente da varie malattie di cui soffrivano. Così ad esempio, una donna inclusa nella sperimentazione per l'asma, guarì anche da un tumore al seno. Infine, anche i 2 pazienti non migliorati al termine della sperimentazione, guarirono dopo aver proseguito per un ulteriore periodo il trattamento, e ne informarono il Ministro della Sanità. Di conseguenza i risultati di questa sperimentazione potevano essere considerati positivi al 100%, ed è bene ricordare che si era trattato di pazienti in precedenza già sottoposti senza successo a tutte le possibili forme di terapie convenzionali.
Successo dopo successo costrinse il governo a prendere sotto esame ancora una volta il metodo Buteyko. La seconda sperimentazione ufficiale venne condotta nell'aprile 1980 all'Istituto Pediatrico di Mosca sotto la direzione del Comitato Governativo per la Scienza e Tecnologia del Ministero della Sanità dell'Unione Sovietica. I risultati della sperimentazione mostrarono un successo del 100%. Questa volta i risultati furono   riconosciuti e da allora il metodo Buteyko  venne ufficialmente usato nell'ex Unione Sovietica non solo per l'asma e le malattie respiratorie ma per tutta una serie di altre patologie, di cui diremo in seguito. 
Nei 6 anni successivi 100.000 ammalati di asma vennero trattati con il metodo Buteyko. Tra questi, ben 92.000 non hanno più, a tutt'oggi, alcun bisogno di assumere medicine contro l'asma...."

Il dr. Buteyko è purtroppo improvvisamente morto il 4 maggio 2003 a Mosca. Aveva più di 80 anni e fino all'ultimo giorno è rimasto in ottima salute e piena attività. 


L'ultima edizione del libro della Dott.ssa
Fiamma Ferraro, attualmente in
 fase di studio!
Introduzione

Da sempre ci hanno detto di inspirare col naso ed espirare con la bocca, consigliandoci di buttare fuori l'ANIDRIDE CARBONICA, in quanto considerata alla stregua di un veleno. Mai consiglio fu più sbagliato! Si INSPIRA dal naso e si ESPIRA dal naso! La bocca, in condizioni normali non serve per respirare! Ma specialmente quando siamo sotto stress respiriamo troppo senza nemmeno accorgercene!
Parliamo riprendendo fiato dalla bocca; infatti, se parliamo troppo, poi ci sentiamo molto stanchi! Questo perché le nostre cellule non ricevono abbastanza ossigeno.
Ecco cosa succede quando si respira con la bocca: l'organismo, a causa della perdita di ossigeno, inventa molte strategie di risposta che noi comunemente conosciamo con il nome di malattie, Per citarne alcune: ASMA, ALLERGIE, IPERTENSIONE, INSONNIA, B.P.C.O., RINITI, APNEE NOTTURNE, STANCHEZZA CRONICA, DEPRESSIONE, ATTACCHI DI PANICO, TIROIDE, ANSIA.

Tutte queste malattie hanno un unico fattore "scatenante": l'iperventilazione. Molta gente infatti, nella vita di tutti i giorni, respira troppo, iperventila e non se ne accorge; ingoia una quantità esagerata d'aria con un unico risultato: ritrovarsi con meno ossigeno nelle cellule!

Il classico "gatto che si morde la coda", più respiri e più senti il bisogno di respirare. Sembra impossibile ma respirare di meno fa "arrivare" più ossigeno alle cellule!. Ma vediamo cosa avviene in ogni cellula del nostro organismo; ogni volta che respiriamo, ogni cellula fa il suo lavoro. La cellula del cuore lo fa battere, la cellula del cervello lo fa pensare, la cellula dello stomaco lo fa digerire, insomma, ogni cellula fa il suo mestiere! Ma ogni cellula per funzionare ha bisogno di carburante..

..e questo carburante si chiama OSSIGENO! Ora vediamo come la cellula riesca a rifornirsi di questo preziosissimo combustibile; questa brava cellula ha ben lavorato, producendo energia e di conseguenza anche anidride carbonica, ma per continuare a funzionare ha bisogno di rifornirsi di ossigeno. Questo viene "portato" alle cellule dal sangue, sono i globuli rossi che, carichi di ossigeno, arrivano presso le cellule ed è questo il momento del "rifornimento", ovvero l'attimo in cui il sangue cede l'ossigeno e ciò avviene solamente grazie alla presenza della CO2.

Sanya Richards - Ross. Oro Olimpico sui 400m a Londra 2012.
49.55 con respirazione completamente nasale
A questo punto, l'ossigeno si stacca dai globuli rossi e la cellula se lo prende cedendo l'anidride carbonica. Il sangue, allora, si porta via l'anidride carbonica e la cellula ritorna nuovamente piena di energia! Questo processo avviene quando tutto va correttamente, ma se a causa dell'iperventilazione si sono perse grosse quantità di anidride carbonica, ecco che l'ossigeno che può essere "prelevato" è veramente poco! TROPPO POCO!
Se la cellula non è ben rifornita del suo carburante, l'organismo va in sofferenza! A questo punto, quindi, cercherà in tutti i modi di risolvere il problema! E per fare ciò inventerà patologie di risposta..
..La risposta sarà diversa da individuo a individuo; ecco un esempio con la reazione chiamata ASMA:

Quando l'organismo respira in modo regolare, i "condotti respiratori" sono aperti, ma quando si accorge di non avere abbastanza CO2, ovvero quando si respira troppo, l'organismo va in allarme! E chiude i condotti respiratori creando il BRONCOSPASMO. L'organismo manterrà questo stato di disagio per tutto il tempo necessario a ricaricare  anidride carbonica, poi, quando ne sarà stata prodotta a sufficienza, solo allora, riaprirà i condotti! E finirà "l'attacco", finalmente!

Ma perché si perde facilmente l'anidride carbonica? L'anidride carbonica è molto "volatile", 20 volte l'ossigeno! A causa della grande differenza di pressione tra l'esterno (aria CO2 0,03%) e quella all'interno del nostro corpo (organismo CO2 5,5%) se ne perdono grosse ed importanti quantità. Ecco perchè respirare male, troppo o con la bocca ci fa tanto, tanto male!

Ci si ritrova spesso stanchi e malati; il metodo Buteyko può aiutarti! Da una scoperta di un medico russo è possibile risolvere alcune malattie, solamente facendo semplici esercizi respiratori..







(Testo e slide tratti da www.buteykoclinic.it
Adattamento: Mattia Bianucci Trainer
Altre fonti di approfondimento: www.buteyko.it)

Sempre sullo stesso argomento da AMAZON




ISTRUTTORE ATLETICA LEGGERA - PERSONAL TRAINER - RUNNING COACH
Alessandria, Novi Ligure, Gavi, Tortona, Casale Monferrato

Mi alleno Come Il Fumo Negli Occhi per una settimana! Riuscirò ad andare a sacchetto??

  Mattia Bianucci Personal Trainer e Running Coach Mattia Bianucci Allenatore per la Corsa e Istruttore di Nordic Walking Sportivo Mi alleno...