Quanto spesso dovrei
gareggiare?" Questa domanda non ha una risposta univoca, in
quanto il programma gare ottimale di un podista dipende da tanti
fattori diversi: distanza di gara, forma fisica, esperienza,
disponibilità di gare, aspettative, obblighi verso la squadra di
appartenenza e/o preferenze personali. Troviamo quindi soggetti che
gareggiano 30 volte all'anno su strada, pista e sentieri, mentre
altri che fanno in media una gara su strada al mese. Un atleta delle
scuole superiori o del college (USA), può gareggiare anche in tre
meeting settimanali a metà stagione, mentre un maratoneta keniota
del calibro di Eliud Kipchoge, tende a lasciare i suoi percorsi
preferiti di allenamento per gareggiare ai massimi livelli solo una
volta ogni sei mesi.
Determinare un calendario gare ottimale è
fondamentale per massimizzare il proprio potenziale di corsa sia a
breve che a lungo termine. Tuttavia si osservano sempre più podisti,
paradossalmente anche seguiti, che corrono troppo piuttosto che
troppo poco: il campioncino cadetto che corre ogni doppio meeting
"per la squadra" e non ha più nulla da dare sul finale di
stagione, il podista su strada alle “prime armi” che si intossica
di Personal Best e corre ogni fine settimana (o più), gli atleti
senior e master evoluti che cercano un rapido guadagno
(arrotondamento) finanziario rispondendo presente alle “gare a
invito”. Il sovrallenamento può arrivare all'improvviso, quasi di
soppiatto: le prestazioni calano improvvisamente – e ci si ritrova
sulla linea di partenza completamente privi di energie e
disinteressati al potenziale risultato. A differenza del
sovrallenamento, che si può riconoscere e gestire in privato,
l'over-racing può essere un fallimento molto pubblico e, più spesso
che no, accade proprio quando ottenere risultati conta di più.
La
chiave per evitare l'over-racing (concediamoci di tradurre il termine
come “sovra-gareggiare”), naturalmente, è un'oculata e saggia
pianificazione. Non c'è proprio altro modo per periodizzare al
meglio i fondamentali cicli di carico, rifinitura/coordinazione dei
sistemi energetici, picco di performance/mantenimento,
recupero/rigenerazione – definendo di conseguenza un programma gare
personalizzato (comprese le intensità di sforzo gara specifiche).
Prima si cerchiano in calendario le gare target - poi si
lavora “a ritroso” - idealmente accumulando almeno un blocco
trimestrale di allenamento. Affinate la vostra intelligenza atletica
per arrivare a capire come gestire e impostare le gare/garette
secondarie (di avvicinamento), approcciandole alla stregua di
allenamenti di qualità. (Concetto facile da scrivere, ma per
esperienza molto piu' complesso da inculcare e far mettere in
pratica).
Se correte per una squadra, il vostro allenatore DEVE aiutarvi in ogni modo ad evitare l'over-racing. "Se gareggiate tre volte a settimana per sei settimane, è troppo", dice Tom Fleming, allenatore di ragazzi e ragazze che corrono alla Montclair Kimberley Academy nel New Jersey ed ex maratoneta da 2:11. "È compito del vostro allenatore progettare al meglio il programma di lavoro e mantenere una linea decisa, non importa quanto l'atleta implori di correre ogni gara in calendario o meeting in pista. Il runner deve prendere coscienza che il recupero fa parte dell'allenamento, comprenderne realmente l'importanza psicologica e fisiologica e conservare energie per quegli eventi target sopra menzionati". Fleming non è un sostenitore del “migliorare utilizzando le gare”, a qualsiasi livello. "Con un pettorale sulla canotta, state gareggiando", afferma.
Gli atleti post-universitari (USA) possono fare
l'errore non solo di gareggiare troppo spesso, ma anche di estendere
eccessivamente la stagione agonistica, con gli onnipresenti circuiti
di corse su strada non strutturati. Si ritorna dunque a “martellare”
sul discorso della periodizzazione (dove l'allenatore può e deve
aiutare) talvolta venendo a compromessi con il costante
richiamo/tentazione del premio in denaro/gara a invito, (un “fattore
sabotante” preso in condiderazione da amatori evoluti e semi
professionisti). Il Master Coach Jack Daniels ci ricorda di porgerci
una domanda pre-gara molto importante: Perchè sto facendo questa
gara? Cosa ne ricavo? (In senso lato)
Se non siete in grado di
rispondere adeguatamente a questa domanda, qual'è lo step
successivo? I runners di club/squadra dovrebbero consultarsi con il
loro allenatore, e pianificare un periodo di tempo lontano dalle
gare, se possibile - anche una settimana può aiutare, asservendo al
ruolo di “detox”.
Molti atleti che seguo, aperti e ricettivi a comprendere il valore di queste “golden rules” in tema pianificazione dell'allenamento e del calendario gare – hanno capito e stanno capendo che la soluzione/risposta è quella di “staccare la spina” dalle gare finche la scintilla non torna... la cosa bella è che torna sempre!
Per programmi di allenamento personalizzato potete contattarmi in privato a questo link:
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IG: mattia.bianucci.trainer
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